BIOCARBURANTI AVANZATI

Bioetanolo di seconda generazione e biodiesel da oli esausti o colture non alimentari. Riducono la dipendenza da petrolio nei trasporti e limitano l’impatto della filiera alimentare.

BIOMASSE

Matteo Ballista

10/9/20252 min read

Biocarburanti Avanzati
Biocarburanti Avanzati

BIOCARBURANTI AVANZATI

Bioetanolo di seconda generazione e biodiesel da oli esausti o colture non alimentari. Riducono la dipendenza da petrolio nei trasporti e limitano l’impatto della filiera alimentare.

Il settore dei trasporti è tra i più difficili da decarbonizzare, perché dipende ancora in gran parte da benzina, gasolio e kerosene. I biocarburanti avanzati rappresentano una delle soluzioni più promettenti per sostituire i combustibili fossili, riducendo le emissioni e valorizzando scarti che altrimenti andrebbero sprecati.

Cosa li rende “avanzati”?


A differenza dei biocarburanti tradizionali, prodotti da colture alimentari come mais o soia, quelli avanzati utilizzano materie prime non in competizione con la filiera alimentare. Parliamo di residui agricoli e forestali, alghe, oli esausti, grassi animali e perfino rifiuti organici urbani. Questo approccio riduce i rischi di impatto su cibo e suolo, garantendo al tempo stesso un ciclo di vita a basse emissioni.

Tipologie principali

  • Bioetanolo di seconda generazione: ottenuto dalla cellulosa presente in paglia, scarti agricoli e biomassa lignocellulosica. Può sostituire la benzina in percentuali crescenti nelle miscele per autotrazione.

  • Biodiesel avanzato: prodotto da oli vegetali esausti e grassi animali. È compatibile con i motori diesel e riduce significativamente le emissioni di particolato e CO₂.

  • Biocarburanti da alghe: ancora in fase di sviluppo industriale, ma con un enorme potenziale grazie all’elevata produttività delle colture algali, che non richiedono terreni agricoli fertili.

Vantaggi ambientali ed economici


I biocarburanti avanzati non solo riducono la dipendenza dal petrolio, ma chiudono anche cicli di rifiuti e sottoprodotti. Il riutilizzo di oli esausti, ad esempio, evita che vengano dispersi nell’ambiente, mentre la valorizzazione di residui agricoli offre nuove entrate economiche agli agricoltori. Inoltre, in molte città europee gli autobus a biometano o biodiesel avanzato sono già realtà, dimostrando che la transizione è possibile.

Prospettive future


L’Unione Europea e diversi Paesi stanno incentivando la produzione di biocarburanti avanzati per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. La loro diffusione è particolarmente importante per i settori difficili da elettrificare, come l’aviazione, il trasporto marittimo e i mezzi pesanti. In questi ambiti, i biocarburanti possono essere un ponte indispensabile in attesa di soluzioni a idrogeno o elettriche su larga scala.

I biocarburanti avanzati rappresentano quindi una delle chiavi per una mobilità sostenibile: trasformano scarti in energia, riducono emissioni e costruiscono un futuro in cui viaggiare non significherà più inquinare.

Indice Tecnologie Energia da Biomasse:

  1. Biogas e Biometano
    Prodotti tramite digestione anaerobica di scarti agricoli, reflui zootecnici e rifiuti organici. Il biogas alimenta motori e turbine, mentre il biometano può essere immesso in rete o usato nei trasporti.

  2. Gassificazione e Pirolisi avanzata
    Processi termochimici che trasformano biomasse residue in syngas o bio-olio. Tecnologie più efficienti e con sistemi di abbattimento che riducono al minimo le emissioni.

  3. Biochar e cattura del carbonio
    La pirolisi produce anche biochar, un carbone vegetale stabile che, se usato in agricoltura, migliora i suoli e sequestra CO₂ in modo permanente.

  4. Biocarburanti avanzati
    Bioetanolo di seconda generazione e biodiesel da oli esausti o colture non alimentari. Riducono la dipendenza da petrolio nei trasporti e limitano l’impatto della filiera alimentare.