BIOCHAR E CATTURA DEL CARBONIO

La pirolisi produce anche biochar, un carbone vegetale stabile che, se usato in agricoltura, migliora i suoli e sequestra CO₂ in modo permanente

BIOMASSE

Matteo Ballista

10/9/20252 min read

Coltivazione per la produzione di Biochar
Coltivazione per la produzione di Biochar

BIOCHAR E CATTURA DEL CARBONIO

La pirolisi produce anche biochar, un carbone vegetale stabile che, se usato in agricoltura, migliora i suoli e sequestra CO₂ in modo permanente

Tra le tecnologie più promettenti legate alle biomasse c’è quella del biochar, un carbone vegetale che non serve solo a produrre energia, ma che diventa anche un potente strumento per combattere il cambiamento climatico. Nasce da processi di pirolisi, cioè il riscaldamento della biomassa in assenza di ossigeno, e rappresenta un esempio concreto di come energia e agricoltura possano lavorare insieme per creare valore.

Cos’è il biochar


Il biochar è un materiale solido e poroso, simile a un carbone, ottenuto trattando residui agricoli, legnosi o organici con temperature moderate. A differenza della combustione, la pirolisi non rilascia tutta la CO₂ nell’atmosfera: una parte del carbonio rimane “intrappolata” in forma stabile all’interno del biochar, che può durare nel suolo per centinaia o addirittura migliaia di anni.

Un alleato per i suoli agricoli


Oltre alla funzione di sequestro del carbonio, il biochar migliora la struttura e la fertilità dei terreni. La sua porosità favorisce la ritenzione idrica, riduce la perdita di nutrienti e stimola la vita microbica del suolo. Per gli agricoltori significa raccolti più stabili, terreni più resilienti alla siccità e minore dipendenza da fertilizzanti chimici.

Energia ed economia circolare


La produzione di biochar non si limita a generare un materiale agricolo: durante il processo vengono rilasciati syngas e bio-olio, che possono essere recuperati per produrre energia elettrica o calore. In questo modo, la pirolisi diventa un sistema integrato: produce energia rinnovabile, sequestra CO₂ e genera un sottoprodotto utile all’agricoltura.

Perché è importante per il clima


Secondo diversi studi, l’impiego su larga scala del biochar potrebbe rimuovere dall’atmosfera fino a un miliardo di tonnellate di CO₂ all’anno. È quindi una delle strategie considerate chiave per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, insieme al riforestamento e alla cattura diretta della CO₂.

Il biochar dimostra come la biomassa possa andare oltre la semplice produzione energetica: diventa uno strumento di rigenerazione ambientale, capace di restituire fertilità ai terreni e contemporaneamente intrappolare carbonio, trasformando il problema dei rifiuti organici in una risorsa per il futuro del pianeta

Indice Tecnologie Energia da Biomasse:

  1. Biogas e Biometano
    Prodotti tramite digestione anaerobica di scarti agricoli, reflui zootecnici e rifiuti organici. Il biogas alimenta motori e turbine, mentre il biometano può essere immesso in rete o usato nei trasporti.

  2. Gassificazione e Pirolisi avanzata
    Processi termochimici che trasformano biomasse residue in syngas o bio-olio. Tecnologie più efficienti e con sistemi di abbattimento che riducono al minimo le emissioni.

  3. Biochar e cattura del carbonio
    La pirolisi produce anche biochar, un carbone vegetale stabile che, se usato in agricoltura, migliora i suoli e sequestra CO₂ in modo permanente.

  4. Biocarburanti avanzati
    Bioetanolo di seconda generazione e biodiesel da oli esausti o colture non alimentari. Riducono la dipendenza da petrolio nei trasporti e limitano l’impatto della filiera alimentare.